mercoledì 24 settembre 2014

Calabria: gli schiaffettoni

Gli schiaffettoni o schiaffoni calabresi sono chiamati anche pasta imbottita, proprio perché il formato di pasta usato (in questo caso dei grandi maccheroni o a volte i cannelloni) viene riempito con un delizioso condimento di carne.
La ricetta è molto golosa e piena di sapori, in quanto prevede l'uso di tre tipi di prodotti diversi di carne suina: il macinato, la salsiccia e il salame; inoltre uova sode e formaggio arricchiscono ancora di più il tutto. Di certo con questa pasta al forno calabrese non rischierete di servire un piatto insipido!
In Calabria si usa spesso prepararlo per Natale, in effetti un piatto tanto ricco è più che adatto per le feste e le grandi occasioni, ma nulla vieta di prepararlo anche durante tutto il resto dell'anno!
Vediamo come preparare gli schiaffettoni calabresi.

Schiaffettoni

Ingredienti per 4 persone:

  • 300 gr di maccheroni molto grandi o cannelloni
  • 1 carota
  • 1 cipolla piccola
  • 1 costa di sedano
  • 500 gr di passata di pomodoro
  • 300 gr di macinato di maiale
  • 100 gr di salsiccia
  • 100 gr di salame 
  • 4 uova sode
  • pecorino grattugiato q.b.
  • olio extra vergine d'oliva q.b.
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
Lavate e tagliate la carota e la costa di sedano a dadini; pulite la cipolla e tritatela finemente.
Scaldate un paio di cucchiai di olio extra vergine d'oliva in un tegame capiente e unire le verdure del soffritto.
Aggiungere il macinato, la salsiccia e il salame a dadini e lasciar rosolare per circa 10-15 minuti.
Nel frattempo bollire le uova per circa 8 minuti, così da farle diventare sode; lasciarle raffreddare completamente e poi sbucciarle e tagliarle a pezzetti.
Levare la carne dal tegame e metterla in una terrina, aggiungendo le uova sode a pezzetti, qualche cucchiaio di pecorino grattugiato, il pepe e all'occorrenza il sale.
Nello stesso tegame in cui si è preparata la carne, versare la passata di pomodoro, aggiustare di sale e lasciarla cuocere su fuoco lento per circa 15 minuti.
Nel frattempo cuocere i maccheroni in abbondante acqua leggermente salata e scolarli al dente, dopodiché adagiarli su un canovaccio.
Preparare una teglia da forno, cospargere il fondo con un po' di sugo, riempire i maccheroni con la farcia di carne e uova e formare uno strato nella teglia; ricoprire con altro abbondante sugo e pecorino e formare un altro strato di maccheroni, che dovrà essere anch'esso ricoperto di sugo e abbondante pecorino grattugiato.
Mettere la teglia in forno preriscaldato a 200° per circa 15-20 minuti, fino a che la superficie non si sarà scurita e avrà formato uno strato croccante.
Veronica

martedì 23 settembre 2014

Abruzzo: i ravioli alla ricotta abruzzesi

Curiosando tra le ricette tradizionali dei primi piatti tipici abruzzesi, ho trovato questo piatto di una semplicità disarmante, ma nella semplicità dei suoi pochi ingredienti richiama la bontà dei sapori di casa, di quelli antichi e irripetibili.
La ricetta dei ravioli alla ricotta abruzzesi risale sicuramente all'antica tradizione della cucina povera, legata agli ingredienti contadini disponibili sul territorio, ed è sicuramente simile ad alcune ricette di regioni confinanti (i ravioli alla ricotta sono annoverati anche tra i piatti della cucina romana, con qualche piccola variazione).
Tra le ricette che ho trovato, l'unica differenza sostanziale sta nell'uso degli aromi per insaporire il ripieno: sembra che ormai sia molto diffuso l'uso del prezzemolo miscelato alla ricotta, ma probabilmente la ricetta originale prevedeva l'uso della noce moscata e del pecorino nella farcia.
Vediamo come preparare i ravioli alla ricotta abruzzesi.

Ravioli alla ricotta abruzzesi

Ingredienti per 4 persone:
  • 400 gr di farina
  • 4 uova
  • 400 gr di ricotta fresca
  • 2 uova
  • pecorino grattugiato q.b.
  • noce moscata q.b.
  • sale q.b.
  • sugo semplice per condire
Preparare la pasta fresca: mettere la farina a fontana su una spianatoia, rompere al centro le 4 uova e miscelare il tutto con le dita o con una forchetta, fino a quando la farina sarà ben assorbita nelle uova.
Impastare il tutto fino ad ottenere un panetto abbastanza liscio e consistente, coprire con la pellicola e lasciare riposare una mezz'oretta.
Nel frattempo preparare il ripieno: unire le uova alla ricotta, mischiare il tutto fino a che gli ingredienti non saranno ben amalgamati, poi aggiungere del pecorino grattugiato a piacere, la noce moscata e salare se necessario.
Riprendere la pasta e stenderla a strisce di circa 2 mm di spessore, adagiarvi sopra con un cucchiaino delle palline di ripieno, distanziandole circa 4-5 cm l'una dall'altra; inumidire la sfoglia con dell'acqua e ricoprire con un'altra striscia di pasta, poi sigillare bene i due strati con le mani.
Con la rotellina dentellata ritagliare i ravioli a mezzaluna; cuocere in abbondante acqua salata e condire con del sugo semplice o di carne e spolverare con del pecorino o del parmigiano grattugiato.
Veronica

sabato 20 settembre 2014

Lombardia: i tortelli di zucca alla mantovana

Ormai l'autunno sta arrivando e con lui tanti fantastici ingredienti stagionali. Io quando penso all'autunno, penso alla zucca!
I tortelli di zucca sono presenti in diverse varianti nella cucina di alcune zone della Lombardia e dell'Emilia Romagna, ma la versione più famosa è sicuramente quella della città di Mantova.
Questo piatto è sicuramente il più noto della tradizione gastronomica mantovana ed ha origini molto antiche; probabilmente i tortelli venivano preparati già nel basso Medioevo, mentre la zucca venne introdotta nella cucina dopo la scoperta dell'America, continente da cui proviene questo ortaggio dagli splendidi colori.
I tortelli di zucca costituivano un piatto gustoso e nutriente, ma abbastanza economico e quindi adatto ad una cucina povere; ancor oggi per tradizione vengono preparati e consumati come primo piatto della cena della vigilia di Natale, giorno di magro in cui non si consuma la carne, e vengono conditi semplicemente con del burro insaporito con la salvia.
Col tempo si è sviluppata una ricetta dal gusto molto particolare e contrastante, dato dalla presenza di ingredienti dai sapori molto differenti.
Nel ripieno sono presenti dei prodotti molto particolari e tipici lombardi, che sono la mostarda di Mantova a base di mele cotogne, diversa da quella classica francese, e gli amaretti.
Vediamo come preparare i tortelli di zucca alla mantovana.


Tortelli di zucca alla mantovana

Ingredienti per 4-5 persone:
  • 400 gr di farina
  • 4 uova medie
  • 1 kg di polpa di zucca soda
  • 100 gr di amaretti
  • 100 gr di mostarda di Mantova
  • 100 gr di Grana grattugiato + per condire
  • noce moscata q.b.
  • sale q.b.
  • burro q.b.
  • qualche foglia di salvia
Pulire la zucca, sbucciarla e privarla dei semi; tagliarla a fette e adagiarla in un cartoccio di carta d'alluminio, quindi cuocere in forno a 200° per 45-60 minuti, fino a che la polpa non sarà morbida.
Nel frattempo, disporre la farina a fontana su una spianatoia, scavare un conchetta al centro e rompervi le uova.
Aggiungere una presa di sale e impastare fino a che la farina non sarà completamente assorbita dalle uova.
Lavorare energicamente finché non si otterrà un impasto liscio ed omogeneo; lasciate riposare la pasta per una mezz'oretta, avvolta nella pellicola.
Nel frattempo preparare il ripieno: passare la polpa di zucca raffreddata nel passaverdure o nello schiacciapatate (se la polpa è particolarmente morbida si può schiacciare anche con una forchetta), quindi aggiungere gli amaretti pestati, la mostarda mantovana e il formaggio Grana grattugiato; infine aggiungere un pizzico di noce moscata e di sale ed amalgamare bene tutti gli ingredienti.
Se il ripieno dovesse risultare troppo mollo, si potranno aggiungere poco alla volta altri amaretti pestati e il Grana grattugiato.
Riprendere la pasta e stenderla in sfoglie abbastanza sottili, ricordandosi di tenerle coperte con un panno umido o con della pellicola, altrimenti si seccheranno.
Con l'aiuto di un cucchiaino inumidito, disporre il ripieno sulla sfoglia, lasciando una distanza di 3-4 cm tra un mucchietto e l'altro di ripieno.
Ricoprire con un'altra sfoglia, inumidire con dell'acqua i bordi della pasta premere bene con le dita per chiudere bene i tortelli attorno al ripieno.
Tagliare con la rotellina dentellata per i ravioli, ricavando dei rettangoli di circa 6x4 cm.
Cuocere i tortelli in abbondante acqua salata, scolarli e condirli con burro fuso aromatizzato con delle foglie di salvia e spolverizzare con abbondante formaggio Grana.
Veronica

Basilicata: le orecchiette alla materana

Le orecchiette alla materana sono un piatto tipico del capoluogo lucano; la cucina di questa zona presenta molte note che richiamano la tradizione pugliese (si nota in questo caso l'uso comune delle orecchiette, ma con condimenti che possono variare).
Questa ricetta, a base di pochi ma saporiti ingredienti, risulta molto facile e veloce da preparare ed il risultato è sicuramente ottimo!
Vediamo come cucinare le orecchiette alla materana.


Orecchiette alla materana

Ingredienti per 4-5 persone:
  • 500 gr di orecchiette
  • 500 di polpa di pomodoro o pomodori molto maturi
  • 250 gr di carne di agnello
  • 1 mozzarella grande
  • pecorino grattugiato q.b.
  • olio extra vergine d'oliva q.b.
  • sale q.b.
Tagliare la carne a pezzetti piccoli e rosolarla in una padella grande con qualche cucchiaio d'olio d'oliva; quando la carne avrà preso colore uniformemente, aggiungere i pomodori maturi o la polpa, salare e lasciar cuocere a fuoco lento per 15-20 minuti.
Nel frattempo cuocere le orecchiette in abbondante acqua salata e scolarle molto al dente (finiranno la cottura in forno).
Preparare una teglia da forno, ricoprire il fondo con uno strato di sugo e poi formare degli strati alternati di orecchiette e sugo di pomodoro e carne, spolverizzando ogni strato con la mozzarella a pezzetti e abbondante pecorino grattuggiato.
Mettere in forno preriscaldato a 200° per 15 minuti, fino a che la mozzarella sarà ben sciolta e si sarà formata una crosticina sulla superficie.
Veronica

mercoledì 16 aprile 2014

Pasqua in pentola: la Lombardia

Cosa si prepara per Pasqua in Lombardia?
Dalla Lombardia proviene uno dei prodotti pasquali più commercializzati e riconosciuti a livello nazionale. Nasce infatti a Milano, intorno al 1930, la notissima colomba pasquale.
La ricetta fu messa a punto dalla Motta, nota azienda che produceva panettoni natalizi, e proprio per utilizzare lo stesso impasto dei panettoni e i macchinari che servivano per realizzarli, venne ideata questa ricetta.
Col tempo la colomba venne prodotta da altre aziende e dalla versione classica si svilupparono numerose altre varianti, dai sapori più disparati.
L'anno scorso ne ho assaggiata una artigianale con la crema al pistacchio e devo dire che l'ho trovata più interessante della versione classica...vabbè che io non sono una grande fan della colomba, e di conseguenza neanche tanto del panettone.
Lasciando la parte la reginetta dei dolci pasquali, bisogna dire che i lombardi mangiano anche altri piatti tipici durante la Pasqua.
Anche loro usano frittate e salamini, in particolare la filzetta, come facciamo noi a Roma, ma penso che loro li mangino a pranzo e non a colazione..
Poi abbiamo anche qui varie torte salate, tra cui la sfogliata di pollo e verdure, molto differente dalle altre torte rustiche pasquali.
E ovviamente come secondo non può mancare anche in Lombardia l'agnello o il capretto.
Vediamo come si prepara la sfogliata di pollo e verdure.

Sfogliata di pollo e verdure

Ingredienti:
  • 500 gr di pasta sfoglia
  • 1 kg di carne di pollo
  • 150 di prosciutto di Praga
  • 150 gr di asparagi
  • 100 gr di piselli 
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • 50 gr di burro
  • 100 ml di vino bianco
  • 1 scalogno
  • prezzemolo
  • timo
  • olio extra vergine d'oliva
  • sale
  • pepe
  • 1 tuorlo 
  • 20 gr di farina
  • 100 ml di brodo
Fate scaldare un po' di burro e l'olio in una padella capiente e preparate un soffritto con lo scalogno, tritato finemente.
Disossate il pollo e riducete la carne a pezzetti, aggiungetela al soffritto e fate cuocere una decina di minuti.
Sfumate con il vino bianco, salate, pepate e continuate a cuocere, con il coperchio, per una ventina di minuti.
Pulite gli asparagi e legateli tra loro con uno spago; metteteli a bollire per un quarto d'ora, in posizione verticale, lasciando fuori la parte delle punte.
Nel frattempo bollite in abbondante acqua salata anche i piselli, per circa 10 minuti.
A fine cottura scolate le verdure e tagliate a tocchetti gli asparagi.
Levate il pollo dalla padella, conservando il fondo di cottura, e lasciatelo raffreddare.
Stendete la pasta sfoglia in una teglia (deve essere di diametro minore rispetto alla sfoglia, che dovrà un po' strabordare) e bucherellate il fondo con una forchetta.
Mescolate il pollo con gli asparagi, i piselli, il timo, il prezzemolo tritato, il prosciutto a dadini e il parmigiano grattugiato.
Versate tutto il composto ben amalgamato sulla base e ricoprire il ripieno con la pasta in eccesso, sigillandola bene lungo i bordi.
Spennellate la superficie della torta rustica con il tuorlo sbattuto e mettete in forno preriscaldato a 200° per circa 35-40 minuti.
La sfoglia dovrà leggermente gonfiarsi e prendere un colore dorato
Diluite il fondo di cottura del pollo con un po' di brodo, aggiungete la farina e mettete su fuoco basso, mescolate e fate rapprendere finché non si sarà formata una salsina dalla consistenza cremosa.
Servite la sfogliata di pollo con verdure insieme alla salsa, messa in una ciotolina a parte.
Veronica

sabato 12 aprile 2014

Pasqua in pentola: le Marche

Cosa si prepara per Pasqua nelle Marche?
Qui in tavola troviamo un bel misto di terra e mare, esattamente come è nella natura di questa regione.
Prima di tutto bisogna nominare la mitica pizza al formaggio, che io aspetto con ansia per tutto l'anno (mia nonna non sfora mai, la prepara solo a Pasqua purtroppo) e poi la divoro nel giro di una giornata, anche se è in formato gigante.
A casa mia è il vero e tipico piatto di Pasqua, portato sulla nostra tavola da mio nonno, unico marchigiano DOC della famiglia, ma apprezzato da tutti.
La mangiamo ovviamente con le classiche uova sode e magari un po' di salamino, una bontà super calorica!
Ma nelle Marche ci sono altri piatti tipici pasquali: per esempio il brodetto bianco di Porto Recanati, la focaccia alla marinara, i calcioni, e piatti di carne come l'agnello o il pollo in potacchio.
Insomma una bella varietà di sapori e tradizioni. Vediamo le ricette di alcuni di questi piatti pasquali.

Brodetto in bianco di Porto Recanati

Ingredienti per 4 persone:
  • 1 kg di pesce (seppie, cicale di mare, sogliole, triglie, merluzzo, palombo, ecc.)
  • 1 cipolla piccola
  • 1 bicchiere di olio extra vergine d'oliva
  • brodo di pesce q.b.
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • zafferanella
  • sale
  • pepe
  • fette di pane
Pulite bene e sciacquate i vari tipi di pesce e tagliate a pezzi quelli più grandi.
In una padella riscaldate l'olio d'oliva e fate un soffritto di cipolla tagliata finemente; quando sarà dorata aggiunge
te le seppie tagliate a pezzetti.
Lasciate rosolare e intanto salate e pepate, aggiungete un poco alla volta il brodo di pesce, in qui avrete fatto sciogliere la zafferanella.
Quando le seppie saranno cotte, cominciate ad unire gli altri pesci, partendo da quelli che richiedono tempi di cottura più lunghi.
Aggiungete il vino e lasciate cuocere ancora per 15-20 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Abbrustolite le fette di pane e servitele con il brodetto bianco molto caldo.

Crescia o pizza al formaggio

Ingredienti:
  • 500 gr di farina 0
  • 25 gr di lievito di birra
  • 150 gr di parmigiano reggiano grattugiato
  • 150 gr di pecorino romano grattugiato
  • 100 ml di latte
  • 50 gr di strutto
  • 50 ml di olio d'oliva
  • 5 uova
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1 cucchiaino di sale 
  • 1 cucchiaino di pepe
  • pecorino e emmental a cubetti (facoltativo)
Sciogliete il lievito di birra nel latte tiepido, con un cucchiaino di zucchero, e dopo pochi minuti amalgamare con un po' di farina, fino ad ottenere un lievitino abbastanza fluido; lasciate lievitare per 45 minuti circa, coperto e al caldo.
Nel frattempo sbattete le uova e poi unite l'olio, il sale, il pepe e i due tipi di formaggi grattugiati (mi raccomando che siano ben stagionati e grattugiati finemente); mescolate energicamente fino ad ottenere un composto omogeneo.
Finito il tempo di lievitazione, aggiungete un po' alla volta la crema di uova e formaggi alla farina; impastate bene gli ingredienti, fino a che la farina sarà del tutto assorbita.
Cominciate ad incorporare lo strutto, impastando a lungo, fino ad ottenere un impasto liscio e morbido; se l'impasto dovesse essere troppo appiccicoso, aggiungete un altro po' di farina.
Lasciate lievitare per circa 2 ore, coperto da un panno e in luogo caldo; l'impasto dovrà raddoppiare in volume.
Se volete aggiugere il formaggio in cubetti, dovrete riprendere la pasta, stenderla delicatamente, disporre il formaggio sulla superficie ed arrotolarla; infine dovrete rimettere l'impasto a lievitare per circa 2 ore.
Ungete bene la teglia (ce n'è una apposita, dal fondo non troppo largo e con le pareti alte) e adagiatevi l'impasto; lasciate lievitare ancora l'impasto, fino a che non raggiungerà l'altezza del bordo della teglia.
Mettete in forno a 180° per circa 50-55 minuti; controllare la cottura con uno stecchino.
La calotta della pizza al formaggio deve rimanere abbastanza chiara; se dovesse cominciare a scurirsi troppo, coprite la calotta con della carta argentata.
Togliete dal forno e lasciate raffreddare; la pizza al formaggio è ancora più saporita se mangiata alcuni giorni dopo la preparazione.

Agnello in potacchio


Ingredienti per 5-6 persone:
  • 1 kg di agnello a pezzi
  • 1 bicchiere di vino bianco 
  • 300 gr di pomodori pelati
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 rametto di rosmarino
  • olio extra vergine d'oliva q.b.
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
In un tegame capiente mettere abbondante olio d'oliva, l'aglio a pezzi e il rosmarino; quando l'olio sarà caldo, aggiungere l'agnello a pezzi (si possono usare anche il pollo o il conoglio) e lasciarlo rosolare bene su tutti i lati, a fiamma media.
Salare, pepare e sfumare con un bicchiere di vino bianco secco; quando il vino sarà completamente evaporato, aggiungere i pomodori pelati e un bicchiere d'acqua, e lasciar cuocere l'agnello a fuoco dolce (prima con un coperchio e poi scoperto), mescolando di tanto in tanto, fino a che la carne sarà ben cotta e molto tenera.
Veronica

venerdì 11 aprile 2014

Pasqua in pentola: il Piemonte

Cosa si prepara per Pasqua in Piemonte?
Il Piemonte è molto grande e ha molteplici tradizioni culinarie al suo interno e quindi la tavola di Pasqua presenta una grande varietà di piatti.
Possiamo trovare una tipica torta pasqualina, simile a quella della vicina Liguria, la torta agli spinaci, per primo magari degli agnolotti, seguiti da cosciotti di agnello o da un brasato al brodo.
Per dolce possiamo trovare la torta di castagne, il salame del papa, le persi al furn (pesche al forno) e le mitiche uova di cioccolata..ricordiamoci che il Piemonte ha una tradizione illustre nella pasticceria e in particolare nella cioccolata!
Vediamo qualche ricetta tipica della Pasqua piemontese.

Torta di spinaci

Ingredienti:
  • 1 kg di spinaci
  • 200 gr di riso
  • 150 gr di burro
  • 4 uova
  • 1 cipolla
  • olio extra vergine d'oliva
  • 2 spicchi d'aglio
  • brodo q.b.
  • parmigiano grattugiato
  • pangrattato q.b.
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
  • noce moscata q.b.
Fate soffriggere la cipolla tritata con un po' d'olio di oliva e il burro; quando la cipolla sarà dorata, aggiungete l'aglio e fatelo rosolare.
Aggiungete gli spinaci lavati e tagliati a pezzetti grossolani, salate e coprite il tegame con un coperchio.
Quando gli spinaci saranno cotti, aggiungete il riso e mescolate spesso, aggiungendo poco alla volta il brodo.
A circa metà tempo di cottura del riso levate il tegame dal fuoco e lasciate raffreddare.
Aggiungete le uova, alcune manciate di parmigiano, la noce moscata e il pepe, mescolate bene gli ingredienti e trasferite il composto in una teglia unta e cosparsa di pangrattato.
Livellate bene il composto e ricoprite la superficie di pangrattato e di qualche fiocco di burro; infornate a 180° per circa un'oretta.

Salame del Papa (Alessandria)

Ingredienti:
  • 150 gr di biscotti secchi
  • 150 gr di nocciole
  • 150 gr di burro
  • 150 gr di zucchero a velo
  • 80 gr di cacao amaro
  • 1 uovo + 1 tuorlo
  • 1 bicchierino di rum (facoltativo)
  • cacao dolce q.b.
Tagliate il burro a pezzetti e fatelo ammorbidire; unite lo zucchero a velo e lavorate i due ingredienti.
Aggiungete il cacao amaro setacciato, l'uovo e il tuorlo, e amalgamate tutto.
Tritate i biscotti e uniteli all'impasto; aggiungete anche le nocciole e il rum (se non ci sono bambini che devono magiare il dolce) e incorporateli bene all'impasto.
Date all'impasto la forma di un salame e avvolgetelo nella pellicola trasparente; fatelo rassodare in frigorifero per almeno 5 ore.
Prima di servirlo spolverizzatelo di cacao dolce su tutta la superficie.

Torta di castagne

Ingredienti:
  • 500 gr di castagne secche
  • acqua per la cottura q.b.
  • sale q.b.
  • 2 mele
  • 6 uova
  • 200 gr di zucchero
  • 200 ml di latte
  • 80 gr di cacao amaro
  • 200 gr di amaretti
  • scorza di un limone
  • scorza di 1/2 arancia
  • 3-4 cucchiai di rum
Bollire le castagne secche in una pentola son abbondante acqua leggermente salata; scolarle e tritarle insieme alle mele sbucciate.
Sbattere le uova con lo zucchero e il latte, aggiungere il cacao setacciato, gli amaretti sbriciolati, le scorze grattugiate del limone e dell'arancia e il rum.
Amalgamare bene gli ingredienti ed infine unire le castagne e le mele tritate.
Imburrare ed infarinare leggermente una teglia e versarvi l'impasto; cuocere in forno a 180° per 45-50 minuti (la torta dovrà restare abbastanza umida).
Veronica

Pasqua in pentola: la Campania

Cosa si prepara per Pasqua in Campania?
La lista è lunga e variegata, i campani non ci deludono mai in cucina, e durante le feste danno il meglio di sè.
Sono tanti i piatti tipici e molto famosi di questa regione, che vengono preparati appositamente per questa festività.
Il menù pasquale di solito prevede la minestra maritata (tipica delle feste, infatti si prepara anche a Natale), a base di carne e verdura che si "maritano" tra loro nel piatto, l'agnello stufato con uova sode e piselli e/o il capretto al forno con le patate; poi ci sono gli immancabili carciofi, fritti e bolliti, e la fellata, un bel piatto di affettati misti da leccarsi i baffi.
Tutto questo viene accompagnato da varie pizze rustiche e lievitati come il tortano e il casatiello, per poi finire in bellezza con una bella e ipercalorica pastiera!
Chi non vorrebbe sedersi a tavola con una famiglia campana il giorno di Pasqua?!Io di certo apprezzerei molto.
Vediamo alcune ricette in dettaglio, tra cui quella della pastiera, che è tra i miei dolci preferiti di sempre!

Tortano e casatiello

Ingredienti:
  • 1 kg di farina
  • 500 ml di acqua
  • 25 gr di lievito di birra
  • 150 gr di strutto
  • 100 gr di pecorino romano grattuggiato
  • 400 gr di affettati (prosciutto, salame tipo Napoli, pancetta o ciccioli di maiale)
  • 400 gr di formaggi (provola, provolone, emmental)
  • 4 uova
  • sale e pepe
I due pani sono quasi identici negli ingredienti e nella preparazione; hanno origini antiche e probabilmente il tortano è l'antecedente del casatiello.
La differenza più evidente sta nell'uso delle uova: nel casatiello sono messe intere e crude, incastonate nella ciambella e fermate da una croce di pasta, mentre nel tortano vanno messe le uova sode a pezzetti.
Per prima cosa mettete la farina a fontana su una spianatoia e versate al centro il lievito di birra disciolto in un po' di acqua tiepida; continuate ad aggiungere un po' di acqua alla volta, incorporando la farina.
Impastate bene finchè la farina non sarà assorbita e cominciate ad unire lo strutto, un pizzico di sale, il pepe e il pecorino grattuggiato.
Lavorate l'impasto energicamente fino a che non sarà diventato omogeneo, morbido ed elastico.
Formate una palla di pasta e lasciate riposare e lievitare per un'oretta circa.
Nel frattempo tagliate a dadini i formaggi e gli affettati; nel caso del tortano mettete a bollire anche le uova, poi lasciatele raffreddare, sgusciatele e tagliatele a pezzetti (per il casatiello lasciatele crude, andranno inserite alla fine nella superficie del pane).
Finito il tempo di lievitazione, stendete la pasta in forma rettangolare, fino ad uno spessore di circa mezzo centimetro (nel caso del casatiello tenete da parte delle striscioline di pasta per fare le croci da mettere sulle uova).
Disponete i dadini di formaggio e di affettati (più le uova nel tortano) sulla sfoglia di pasta, lasciando un po' di spazio vuoto lungo i bordi; spolverizzate la superficie con del pecorino grattuggiato e arrotolate la pasta in maniera piuttosto stretta.
Trasferite il rotolo di pasta in una teglia per ciambelle, già unta con lo strutto, e unite bene le estremità.
Se state preparando il casatiello disponete le uova pulite incastonandole nella superficie e fermandole con delle croci di pasta.
Lasciate riposare per una notte, ma se non avete il tempo potete far riposare l'impasto coperto in luogo caldo per circa 3-4 ore.
Mettete in forno preriscaldato a 160° per 10 minuti, poi alzate a 170° e lasciate cuocere per altri 50 minuti.

Pastiera napoletana

Ingredienti per circa 12 persone:
  • 1 kg di pasta frolla
  • 700 gr di ricotta di pecora
  • 500 gr di grano cotto
  • 300 gr di latte
  • 600 gr di zucchero
  • 150 gr di canditi (cedro e arancia)
  • 30 gr di burro
  • 4 uova intere + 2 tuorli
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 fialette di aroma di fiori d'arancio
  • cannella
  • 1 limone
Per prima cosa preparate la pasta frolla o, se preferite, usate 1 chilo di pasta surgelata già pronta; se usate quella surgelata, fatela scongelare a temperatura ambiente.
Per preparare la crema di grano, versate in un tegame capiente il grano cotto, il latte, il burro e la buccia grattugiata di un limone.
Lasciate cuocere a fuoco basso, mescolando spesso, fino a che il composto non si addenserà, diventando cremoso; spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
Unite la ricotta, le uova, lo zucchero, l'essenza di fiori d'arancio, la vanillina e la cannella; frullate tutti gli ingredienti in un mixer, fino a che non otterrete una crema fluida.
Intanto imburrate e foderate una teglia grande (o due piccole) con la pasta frolla, stesa a circa mezzo centimetro di spessore, e lasciate da parte un po' di pasta per le strisce decorative.
Unite la crema di ricotta e quella di grano, aggiungete i canditi e amalgamate bene tutti gli ingredienti.
Versate il composto ottenuto nella teglia e decorate la superficie con delle strisce di pasta incrociate.
Infornate a 180° per circa un'ora e mezza e, quando la superficie sarà dorata, togliete dal forno e lasciatela raffreddare. Servite la vostra pastiera napoletana fredda!
Veronica

Pasqua in pentola: la Toscana

Cosa si prepara per Pasqua in Toscana?
Sembra che come primo la scelta tradizionale sia una minestra di gallina e un brodo benedetto, un secondo a base di agnello (ecco mi pare che su questo sono quasi tutti d'accordo dal nord al sud, poi ognuno se lo prepara come vuole!), insalate pasquali di contorno contenenti le onnipresenti uova sode e una bella torta di riso, la torta putta.
E poi i dolci. Abbiamo la schiacciata, la pasimata..e poi chissà quanti altri, visto che ogni zona ha il suo.
Vediamo un po' di queste ricette (sembrano tutte buone e sarebbe un peccato sceglierne solo una!).

Torta putta (Pietrasanta)

Ingredienti per 1 torta grande:
  • 200 gr di riso lessato
  • 1 l di latte
  • 7 uova
  • 150 gr di formaggio grattugiato (parmigiano, pecorino romano, pecorino sardo in parti uguali)
  • sale
  • 2 cucchiai di pepe
  • cannella q.b.
  • noce moscata q.b.
  • olio d'oliva q.b.
  • pangrattato q.b.
Sbattete le uova e aggiungete un pizzico di sale, il pepe (la dose è mooolto abbondante, non per niente in dialetto "putta" significa pepata), la cannella e la noce moscata, i tre tipi di formaggio grattugiato, il latte tiepido e il riso lessato.
Mischiate bene gli ingredienti e lasciate riposare il composto per qualche ora.
Ungete d'olio una teglia e cospargetela di pangrattato (a vostra scelta, dipende se volete una torta più larga o più alta e massiccia), versate dentro il composto, compattatelo e mettete in forno a 180° per circa un'ora e mezza.
Deve essere una vera bomba calorica ma ha un aspetto davvero invitante!

Schiacciata di Pasqua (Pisa)

Ingredienti per 1 schiacciata:
  • 500 gr di farina 0
  • 170 gr di zucchero
  • 85 gr di burro
  • 15 gr di olio extra vergine di oliva
  • 3 uova
  • 25 gr di lievito di birra
  • essenza di anice
  • 1-2 cucchiai di Vin Santo
  • 1-2 cucchiai di Marsala
  • sale
  • arancia e limone
La preparazione di questa torta dolce è abbastanza laboriosa e lunga (causa 3 lievitazioni successive), e conviene prepararla il giorno prima.
Per preparare il primo lievito o lievitino bianco, sciogliete il lievito in circa 40 gr di acqua o latte tiepido e lavorate con 50 gr di farina.
Lasciate lievitare l'impasto, coperto con un panno, in luogo caldo e lontano da correnti, per circa 20 minuti; dovrà raddoppiare di volume e avere delle bollicine d'aria al suo interno.
Passato il tempo necessario, passate al primo ritocco: unite al lievitino la metà degli ingredienti rimasti: 250 gr di farina, 1 uovo intero e un tuorlo, 85 gr di zucchero, 40 gr di burro ammorbidito a pezzetti, la metà dell'olio e dei liquori, l'essenza d'anice, un po' di buccia grattugiata di arancia e limone, un pizzico di sale.
Lavorate l'impasto fino a renderlo omogeneo e morbido; mettete a lievitare in forno acceso al minimo, per circa un'ora e mezza.
Finita la lievitazione procedete al secondo ritocco: unite all'impasto tutto il resto degli ingredienti e lavorate come in precedenza.
Mettete l'impasto in una teglia unta di 18 cm di diametro e lasciate lievitare per 3 ore nel forno al minimo.
Tirate fuori la teglia e fate riscaldare il forno a 160°, con un pentolino pieno d'acqua all'interno.
Nel frattempo spennellate la schiacciata con l'albume avanzato e mettetela in forno per 50 minuti.
A fine cottura togliete dal forno, lasciate raffreddare per circa 15 minuti ed estraete dalla teglia.

Pasimata della Garfagnana (Lucca)

Ingredienti per 1 pasimata:
  • 500 gr di farina 00
  • 3 uova
  • 2 hg di burro
  • 200 gr di zucchero
  • 50 gr lievito di birra
  • 150 gr di uvetta sultanina
  • essenza di anice
  • canditi (facoltativi)
  • mandorle (facoltative)
Anche la pasimata ha una preparazione molto lunga e laboriosa, e vi conviene quindi cominciare a prepararla il giorno prima.
Sciogliete il lievito di birra in un po' di acqua tiepida e amalgamatelo con circa 50 gr di farina.
A parte il burro, l'anice e l'uvetta, dividete gli ingredienti in 3 parti.
Dopo una notte di riposo unite un uovo e 1/3 della farina e dello zucchero; amalgamate bene e lasciate riposare per 2 ore.
Aggiungete un altro uovo, 1/3 della farina e dello zucchero, e amalgamate; lasciate riposare altre due ore.
A questo punto unite gli ingredienti restanti, incluso il burro fuso intiepidito, l'essenza di anice e l'uvetta, e amalgamate bene il tutto.
Ricoprite una teglia di 30 cm di diametro con carta da forno e metteteci l'impasto a riposare per altre 2 ore.
Mettete in forno preriscaldato a 180° per circa un'ora: levate dal forno e fate raffreddare.
Servite la pasimata accompagnata da un ottimo bicchiere di Vin Santo.
Veronica

Pasqua in pentola: la Valle d'Aosta

Cosa si prepara per Pasqua in Valle d'Aosta?
Ecco a voi la crescia di Pasqua. Io pensavo fosse tipica solo ed esclusivamente delle Marche, ma mi sbagliavo. Primo errore, prima scoperta.
Certo la notizia non è proprio chiarissima, mi rimane il dubbio se la torta pasquale valdostana sia più simile alla crescia al formaggio dell'Italia centrale o alla torta pasqualina della Liguria..
Se qualche valdostano DOC dovesse passare per di qua mi illumini!
Comunque ho deciso di trattare la ricetta della crescia, sperando di aver scelto giusto (dai ho il 50 % delle possibilità di aver azzeccato!).

Crescia pasquale

Ingredienti:
  • 800 gr di farina
  • 200 ml di olio d'oliva
  • 200 gr di parmigiano grattugiato
  • 50 gr di pecorino grattuggiato
  • 100 ml di acqua tiepida
  • 90 gr di lievito di birra
  • 6 uova
  • sale e pepe
  • burro q.b.
Sciogliete 20 gr di lievito di birra nell'acqua tiepida e aggiungete 50 gr di farina, mescolate bene e lasciate riposare per circa 30 minuti, coperto da un panno.
Montate a neve gli albumi e poi aggiungete i tuorli, continuando a sbattere; aggiungete l'olio d'oliva, i due tipi di formaggio grattugiato, un pizzico di sale e il pepe.
A questo punto incorporate metà della farina; quando il composto sarà omogeneo unite il restante lievito sbriciolato e la restante farina, un poco alla volta.
Lavorate l'impasto fino a che non sarà omogeneo, morbido ed elastico; dovrebbero essersi formate anche delle bollicine d'aria sulla superficie.
Imburrate ed infarinate una teglia; se volete usare quelle larghe da dolci la crescia vi verrà un po' più bassa, altrimenti usate uno stampo dal fondo più stretto e con le pareti alte.
Riempite lo stampo per 2/3 e mettete a lievitare in luogo tiepido, coperto da un panno; l'impasto dovrà riempire completamente lo stampo e magari diventare anche più alto di questo (più cresce, più vuol dire che sta lievitando bene!).
Infornate in forno preriscaldato a 180° per circa un'ora e mezza; a metà cottura coprite la superficie della crescia con della carta d'alluminio, per evitare che si scurisca troppo (soprattutto se avete un forno maledetto come il mio, che tende a bruciarmi l'esterno di qualsiasi cosa ci metta dentro).
Controllate la cottura con uno stecchino, infilandolo al centro della crescia e controllando che ne esca completamente asciutto.
Mangiate  la fredda, da sola o accompagnata da fettine di salame.
Veronica

sabato 29 marzo 2014

Lazio: gli gnocchi alla romana

Gli gnocchi alla romana, come si deduce dal nome, sono una piatto tipico della cucina romana e in generale della cucina laziale.
La base di questa preparazione è diversa da quella degli altri gnocchi diffusi nel resto d'Italia; infatti gli gnocchi più comuni sono a base di patate o, a volte, solo di farina ed acqua, mentre quelli romani sono preparati con il semolino.
Questo ingrediente, sottovalutato e mal visto dai più, considerato un ingrediente povero, poco saporito ed adatto solo alla cucina per i bambini, acquisisce in realtà un gusto semplice ed ottimo, se associato ad alcuni altri ingredienti che ben si accompagnano ad esso.
Vediamo come preparare gli gnocchi alla romana.

Gnocchi alla romana


Ingredienti per 4 persone:
  • 1 l di latte
  • 250 gr di semolino
  • 120 gr di burro
  • 2 tuorli
  • 150 gr di parmigiano
  • sale q.b.
  • noce moscata q.b.
  • olio d'oliva q.b.
Mettere il latte in un tegame capiente, con una bella noce di burro (circa 50 gr del totale), un abbondante pizzico di sale e noce moscata a piacere.
Portare il latte a bollore, quindi unire il semolino a pioggia, mescolando di continuo con una frusta.
Quando il semolino si sarà ben addensato, aggiungere i tuorli ed il parmigiano grattugiato (circa la metà del totale), ed amalgamare bene gli ingredienti.
Versare il preparato su una teglia oliata e stenderlo ad uno spessore di circa 1 cm (si può livellare con una spatola o stendendolo con il palmo della mano).
Quando il composto si sarà raffreddato, ricavare dei dischetti di 5-6 cm di diametro, utilizzando un coppapasta o un bicchiere non troppo grande, ricordandosi di immergere l'attrezzo che si usa per tagliare i dischi nell'olio, così che il semolino non rimanga attaccato ai bordi del coppapasta.
Disporre i dischetti di semolino in una pirofila da forno leggermente oliata, accavallandoli leggermente gli uni sugli altri.
Cospargerli con il burro rimasto (si può mettere a fiocchi o direttamente fuso) e il resto del parmigiano grattugiato; mettere in forno a 200° per 20-30 minuti, o fino a quando la superficie non sarà ben gratinata e colorita.

venerdì 28 marzo 2014

Liguria: i corzetti

I corzetti o croxetti sono una pasta tipica della cucina ligure, dalle origini molto antiche risalenti alla fine del Medioevo.
Ne esistono due tipi: uno è tipico della Val Polcevera (sopra Genova) e consiste in una pasta a forma di "8", mentre l'altro è tipico della Riviera di Levante ed è rappresentato da dei dischi di pasta del diametro di 5-6 cm, la cui caratteristica principale è quella di essere "stampati".
Infatti questa pasta si ottiene con dei timbri di legno incisi (di solito sono ricavati da legno di melo, pero, acero o faggio, adatti a questo scopo poiché non trasmettono sapori ed odori sgradevoli alla pasta), che servono ad imprimere una decorazione più o meno semplice su entrambe le facce dei dischi di pasta.
Originariamente sui dischi venivano impresse delle croci in segno di buon augurio, e da qui deriva il nome croxetti, che poi si è trasformato nel tempo.
Nel Rinascimento le incisioni si sono fatte più complesse e variegate, e addirittura le famiglie nobili possedevano degli stampi con incisi i propri stemmi familiari, che i loro cuochi di corte usavano per stampare la pasta che veniva servita. 
Vediamo come si preparano i caratteristici corzetti alla polceverasca.

Corzetti alla polceverasca

Ingredienti per la pasta:
  • 500 gr di farina
  • 2 tuorli
  • acqua q.b.
  • sale q.b.
 Ingredienti per il condimento:
  • 200 gr di pinoli
  • burro q.b.
  • maggiorana o salvia q.b.
  • parmigiano grattugiato q.b.
Disporre la farina a fontana su un spianatoia e rompere le uova al centro, aggiungendo anche un pizzico di sale; sbattere leggermente le uova e cominciare ad impastare.
Lavorare energicamente la pasta, aggiungendo poca acqua se necessario, fino ad ottenere un impasto liscio e sodo.
Ricavare delle palline di pasta grandi più o meno come un cece, allungarle leggermente e poi premere contemporaneamente le due estremità con gli indici, formando degli "8".
Mettere i corzetti su una superficie infarinata e lasciarli asciugare, coperti con un panno.
Nel frattempo mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata; cominciare a preparare il condimento facendo tostare i pinoli in una padella, poi aggiungere qualche bella noce di burro, la maggiorana o la salvia e lasciare ancora fino a che il burro non si sciolga del tutto.
Quando l'acqua bolle, buttare giù i corzetti e, quando cominceranno a venire a galla, scolarli con una schiumarola e trasferirli nella padella con il condimento; mescolare brevemente gli ingredienti su fuoco vivo, fino a che siano ben amalgamati, e servire subito cospargendoli con del parmigiano grattugiato.

giovedì 27 marzo 2014

Molise: i crioli con le noci

I crioli con le noci sono un piatto molto sfizioso, tipico soprattutto della zona di Campobasso.
Gli ingredienti del condimento sono semplici ma si sposano molto bene e si compensano grazie alle loro diversità: il baccalà e le noci.
Il tipo di pasta usata, i crioli o cirioli appunto, é un genere di pasta fresca lunga a sezione quadrata, simile agli spaghetti alla chitarra, ma un po' più spessi e tagliati al coltello.
Il nome di questa pasta sembra derivare dai crioli, intesi come i lacci delle ciocie che portavano i pastori durante l'inverno, a cui la pasta somiglia molto.
Vediamo come preparare i crioli con le noci.

Crioli con le noci

Ingredienti per 5-6 persone:
  • 500 gr di farina
  • 5 uova
  • 500 gr di baccalà
  • 100 gr di noci tritate
  • 2-3 spicchi d'aglio
  • olio extra vergine d'oliva q.b.
  • formaggio grattugiato
Mettere in ammollo il baccalà per almeno 3 giorni, cambiandogli l'acqua almeno una volta al giorno.
Bollire il baccalà dissalato e mettere da parte la sua acqua di cottura; tagliare il baccalà a pezzi.
Disporre la farina a fontana sulla spianatoia e rompere al centro le uova; lavorare energicamente gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Stendere l'impasto con il matterello, non troppo fino, arrotolare o piegare su sé stessa la sfoglia e con un coltello tagliare delle matassine di pasta un po' più spesse degli spaghetti alla chitarra.
Far bollire abbondante acqua salata in una pentola e, quando arriva ad ebollizione, buttare giù la pasta.
In una padella capiente soffriggere gli spicchi d'aglio in qualche cucchiaio di olio d'oliva, lasciarli imbiondire e poi levarli; aggiungere le noci tritate e farle tostare per qualche minuto.
Aggiungere il baccalà a pezzi e un po' della sua acqua di cottura per diluire il condimento; in ultimo scolare la pasta ed unirla al condimento, mescolare ed infine unire il formaggio grattugiato.

mercoledì 26 marzo 2014

Marche: i frascarelli

I frascarelli o frescarelli sono un piatto della tradizione contadina marchigiana, un piatto povero ma sostanzioso, che con pochi ingredienti poteva sfamare famiglie numerose senza troppe spese.
Il risultato finale è simile alla polenta di mais, ma meno densa e più collosa; il nome potrebbe derivare dalle frasche, i rametti usati per cospargere di acqua la farina, o dalla frasca, il bastone che si usava per girare la polenta.
Originariamente i frascarelli venivano preparati in 3 modi: frascarelli de farina o de li puritti, ossia dei poveretti perché erano la versione più semplice e povera, frascarelli de riso curgo con aggiunta di qualche manciata di riso nella polenta di farina, e frascarelli de li signori con delle palline di pasta all'uovo, che rendevano il piatto più ricco e gustoso.
Di solito questo piatto veniva condito o con un "sugo finto" di solo pomodoro oppure un sugo con soffritto a base di pancetta, salsiccia o guanciale.
Vediamo come si preparano i frascarelli de li puritti, la versione più semplice di questa ricetta.

Frascarelli
 
 Ingredienti per 4-5 persone:
  • 500 gr di farina
  • 100 ml di acqua per la lavorazione
  • 1,5-2 l di acqua per la cottura
  • 300 gr di passata di pomodoro o pelati
  • 150 gr pancetta, guanciale, gambuccio o salsiccia
  • olio extra vergine d'oliva q.b.
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
  • parmigiano o pecorino grattugiato q.b.
Allargare una parte della farina su una spianatoia e bagnarla con circa 100 ml di acqua; con i palmi delle mani o con le punte delle dita, formare dei grumi con l'acqua e la farina, senza però impastare (non si vuole ottenere un impasto, ma rendere la farina granulosa).
Nel frattempo mettere sul fuoco 1,5-2 litri d'acqua salata e, quando arriva a bollore, versare a pioggia il resto della farina e poi i grumetti ottenuti precedentemente.
Mescolare frequentemente con una cucchiarella, cuocendo per 20-30 minuti, fino a che non si otterrà una consistenza simile alla polenta di mais, ma abbastanza fluida e collosa.
Intanto in un tegame preparare un soffritto con l'olio d'oliva e la pancetta, lasciarla rosolare e poi aggiungere la passata di pomodoro o i pelati e lasciar cuocere a fuoco medio per 8-10 minuti; salare se necessario e pepare a piacere.
Versare i frascarelli su una spianatoia o nei piatti e ricoprire con il sugo, spolverare con del parmigiano o del pecorino grattugiato e servire caldi.

martedì 25 marzo 2014

Piemonte: il risotto al Barolo

Il risotto al Barolo rispecchia il Piemonte in pieno, essendo a base di alcuni dei suoi prodotti più noti e di eccellenza.
Innanzitutto il riso. Il Piemonte è il maggiore produttore italiano di riso, che viene coltivato soprattutto nelle zone di Vercelli e di Novara.
E poi il Barolo. Un vino rosso DOC delle Langhe, un eccellenza del Piemonte, ottenuto al 100% dal vitigno del Nebbiolo, coltivato in Piemonte da moltissimi secoli.
Il Barolo è un vino molto intenso e complesso, pregiato ed adatto ad accompagnare carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati; inoltre è alla base di alcune ricette piemontesi come appunto il risotto e il brasato al Barolo.
Vediamo come preparare il tipico risotto al Barolo piemontese.

Risotto al Barolo

Ingredienti per 4 persone:
  • 350 gr di riso per risotti (Carnaroli, Arborio)
  • 1/2 l di Barolo
  • brodo di carne q.b.
  • 1/2 cipolla
  • olio extra vergine d'oliva q.b.
  • burro q.b.
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
  • parmigiano reggiano q.b.
Mettere un cucchiaio di olio d'oliva e una bella noce di burro in un tegame capiente e scaldare su fuoco dolce; tagliare finemente la cipolla, unirla al soffritto e farla appassire.
Quando la cipolla sarà diventata trasparente, alzare la fiamma ed aggiungere il riso, mescolandolo con una cucchiarella per 1 minuto, fino a che non sarà diventato traslucido.
Aggiungere il Barolo un po' alla volta e lasciarlo evaporare; quando si sarà unito tutto il vino, aggiungere un po' di brodo alla volta e, mescolando continuamente, portare il riso a cottura.
Prima della fine della cottura, aggiustare di sale se necessario ed aggiungere una spolverata di pepe.
Togliere il riso dal fuoco, spolverare con del parmigiano reggiano grattugiato e dei fiocchi di burro e mantecare brevemente.
Servire ben caldo e, se si desidera, con un'altra leggera spolverata di parmigiano.